“Poesia Estemporanea” (L’eco, 21 December 1832)

Quoting from a German periodical, the writer provides a compressed history of improvisation in Latin, Italian, and German, and compares the German improvisatore Langenschwarz with the Italian improvisatrice Taddei.

Performer Name:
Langenschwarz; Taddei
Performance Venue:
 
Performance Date:
 
Author:
 
Date Written:
1832
Language:
Italian
Publication Title:
L’Eco: giornale di scienze, lettere, arti, mode e teatri
Article Title:
Poesia Estemporanea
Page Numbers:
153:612
Additional Info:
21 December 1832 issue
Publisher:
 
Place of Publication:
 
Date Published:
1832

Text:

Da un Giornale tedesco abbiam tratto i seguenti cenni sopra il dott. Langenschwartz, improvvisatore di quella nazione, e su molti altri di varie età e di vari paesi. A questa nobilissima schiera, noi agiungeremo la signora Taddei, che a' dì passati risuonar fece de' canti suoi in ben cinque Accademie il Teatro Re, con applauso universale degli affollatissimi spettatori. Se meraviglioso è nell'uomo il talento di dir versi all'improvviso sopra qualunque siasi argomento, meravigliosissimo poi è nella donna, la quale in mezzo a quella sua concitazione di tutti i sentimenti e di tutti gli affetti, fa di sè uno stupendo spettacolo agli occhi de' riguardanti, qual forse fecero a' tempi antichi le Pitonesse nell'atto di richiamare gli estinti, o le Sibille profetando dal tripode i vaticini loro. La signora Taddei ha mostrato ne' suoi improvvisi, fantasia caldissima, non incompagnata da quella coltura d'ingegno che è necessaria, anzi indispensabile a chi esercita la sua professione, e s'ella non riuscì ugualmente poetica in ognuno di essi, vuolsi ascriverne la colpa anche alla qualità degli argomenti. I versi poi che con improvvido ufficio furono recati da alcuni Giornali, non sono certo fra i più belli improvvisati da questa chiarissima poetessa.

“Egli è qualche tempo che l’attenzione di una parte del pubblico di Pietroburgo fu rivolta verso un talento che dai più non era conosciuto che di nome. Gl’improvvisi del dottore Langenschwarz furono digià giudicati favorevolmente nella sua patria. Il Corrispondente della Germani, annata 1830; la Gazzetta di Neckar dello stesso anno; la Gazzetta di Sassonia, annata 1831, parlano dell’applauso da lui riscosso in Germania, e Tiedge in una sua lettera da Dresda del 31 maggio, inserita nella Gazetta di Lipsia dell’undici aprile 1831, dice di lui: Il Dottore Langenschwarz ha più volte dato prove col fatto del suo distinto talento, prove che ottennero il più strepitoso applauso. Egli improvvisa non solo in voce ma anche in iscritto, e mostra una mirabile facilità nel trattarli in istile serio o gioviale. Il sig. Langenschwarz improvvisa sopre ogni soggetto che gli si dà ed in quel metro che si vuole, sia a voce, sia in iscritto, ed improvvisa in lingua tedesca, in cui la versificazione è molto più difficile che nella italiana. Soltanto di pochi minuti ha egli bisogno per riflettere al soggetto , per coglierne il lato poetico, e pensare alla località, indi il piano è tracciato. La presenza di spirito, o per meglio dire, l’inspirazione fa il resto.

Massimiliano Langenschwarz è nato il 23 marzo 1807 a Solms-Ròdelheim, presso Francfort sul Meno. Il caso solo mise in luce nel 1829 il dono che nascolo egli possedeva, e da quall’istante andò egli di giorno in giorno più perfezionando in suo talento. Il suo primo pubblico esperimento ci lo fece il 20 aprile 1830 a Presburgo.

Uno dei più antichi improvvisatori, fu Serafino d’Aquila, nato nel 1466, morto nel 1500. Esso fu superato da Bernardo Accolti e da Cristoforo il Sublime. Al principio del secolo XVI vi furono Leoniceno, Filelfo, Gassi, Ippolito di Ferrara, Strozzi, Piero Framiotti, Cesare da Fano, Sordi, ed i due fratelli Brandolini (i tre ultimi ciechi). Andrea Marone, grande improvvisatore, era il favorito di Leone X, e Querno, che il Papà in ischerzo chiamava l’arci-poeta, era suo buffone. Tutti questi poeti improvvisarono in latino: il primo che improvvisasse in italiano, fu Silvio Antonino, nato nel 1540. Esso di bassa estrazione, si innalzò fino alla sacra porpora. Il più rinomato di tutti gl’improvvisatori fu il Cavaliere Perfetti, nato nel 1680 e morto nel 1747. Egli fu coronato (sotto il pontificato di Benedetto XIII) in Campidoglio, e poi fu creato cittadino romano. Anche il Metastasio possedette questo talento, e negli ultimi tempi si distinsero come improvvisatori, Zucco i Francesco Lorenzo, Gianni e Sgricci. Le poesie estemporanee di Giann [sic], furono perfino stampate. Le donne che risplendettero in quell’arte furono: Cecilia Micheli Giovanna De Santi, la Monaca Barbara, ma sopra tutte la Corilla Olimpica, e più recentemente la Bandettini, la Fantastici e la Mazzei. Fra i Tedeschi i predicanti prussiani Schönemann e Mathisson, la Karschin, il Barone Steigentesch e Teodoro Körner possedettero in sublime grado il dono dell’improvvisare, ed il dott. Wolff incominciò con grande applauso un simile esercizio, ma vi rinunciò quando venne nominato professore di lingue moderne a Jena.”

Notes:

 

Collected by:
FB