Carrer, “Poesia estemporanea” (L’eco)

This text is a critique of Cicconi’s improvisation of Faliero, which despite some weaknesses, was much applauded by the audience. The critic notes that Cicconi brought passion and imagination to the performance.

Performer Name:
Cicconi
Performance Venue:
Venice, Società degli Apollinei.
Performance Date:
18 July 1833
Author:
Carrer, Luigi
Date Written:
1833
Language:
Italian
Publication Title:
L’eco: Giornale di scienze, lettere, arti, commercio e teatri
Article Title:
Poesia estemporanea
Page Numbers:
363
Additional Info:
20 July 1833 issue (No. 91)
Publisher:
 
Place of Publication:
Venice
Date Published:
1833

Text:

Il sig. Luigi Cicconi ha dato, nelle sale della Società degli Apollinei in Venezia, la sera del 18 corrente, nuova prova del suo valore nella poesia estemporanea e propriamente nell’improvvisare la tragedia, di cui parecchi Giornali da qualche anno vanno facendo memoria. Argomento della Tragedia fu quel Marino Faller, che il Byron e il Delavigne resero, direm quasi, popolare in letteratura. Non ci faremo a minutamente descrivere l’orditura del dramma, e a notare con scrupolosa rigidezza quelle alcune inconvenienze che possono chiamarsi inevitabili per chi improvvisa tragedie, così non fossero anche per chi le scrive! Chi ascolta una tragedia improvvisata deve contentarsi di trovar in essa calore di passioni, viva rappresentazione di caratteri,forza d’immagini e di sentenze, e queste doti il colto e numeroso uditorio le ha senza dubbio trovate nel Falier del Cicconi, avendo interrotto più volte l’improvvisatore con grandi applausi. Notabili furono sopra tutto i Cori, e dopo il quarto Atto, un cantico dell’Angiolina, moglie del Doge, al suono dell’Ave Maria della sera: notabilissima poi la fine della tragedia in cui fu lodata Venezia con abbondanti e bellissimi versi. La descrizione fatta da Alvise, l’amante dell’Angiolina, del proprio innamoramento, la comparsa del Doge al tribunale, e presse che tutto l’Atto quarto nella carcere, furono i luoghi della tragedia più copiosi di affetto e di fantasia. Opportunamente escluse il poeta dal numero de’personaggi quel Michele Steno, che colla indecente sua scritta cagionò tanti mali, ed opportunamente del pari assegnò una parte molto attiva a certa Bianca, amante di Steno e confidente dell’Angiolina, la quale combattuta fra le angosce dell’amore e il dovere dell’amicizia produce molti belli ed inaspettati contrasti.

Notes:

 
Collected by:
FB