T., “Canti lirici editi ed inediti improvvisati dall’avvocato Giuseppe Regaldi”

Giuseppe Regaldi, although a young poet, has such talent that his improvisations are of high quality both as performances and also as published poems. According to this critic, Regaldi’s verses are imaginative and memorable.

Performer Name:
Regaldi
Performance Venue:
 
Performance Date:
 
Author:
T.
Date Written:
1834
Language:
Italian
Publication Title:
L’eco: giornale di scienze, lettere, arti, mode e teatri
Article Title:
Canti lirici editi ed inediti improvvisati dall’avvocato Giuseppe Regaldi
Page Numbers:
574-575
Additional Info:
1 December 1834 issue (Vol. 7, No. 144) Voghera, presso l'editore Cesare Giani. Tipografia Sormani, 1834.
Publisher:
 
Place of Publication:
Venice
Date Published:
1834

Text:

In questa felicissima Italia dove ogni fonte si può dir che sia un'Ippocrene ed ogni colle un Parnaso, a niuno recherà meraviglia certamente il veder le rive dell'umile Agogna donar pur esse alla patria comune il loro poeta improvvisatore, e tal da non avere invidia a nessuno di que' fortunati e famosi che bevvero le onde dell'Arno o del Tevere, o spirarono le dolci aure del Posilippo e di Mergellina. Questo vanto procacciar volle alla sua terra natale l'Avvocato Giuseppe Regaldi, il quale anteponendo all'aurea fronda di Temi quella più povera sì, ma più lieta d'Apollo, seguì volenteroso le prepotenti vocazioni del genio, che pari al Destino, gli obbedienti conduce, i repugnanti strascina. Quindi egli nella prima freschezza dell'ingegno e degli anni (l'età sua non compie per anco il quinto lustro) diede saggi accademici del suo poetare improvviso con tanta squisitezza e abbondanza di vena che anche i più difficili ne rimasero ammirati, e uscirono in un concerto di pubbliche lodi, le quali noi avremmo anzi sempre tenuto per iperboli, se la lettura del presente volume non ci veniva a far persuasi della schietta verità loro. I concetti e i versi degli Improvvisanti, sogliono per lo più apparire splendidi e belli nella concitazione del momento e intanto che passano dalla bocca del vate all'orecchio dell'uditore, ma poi non reggono alla stampa, nè danno presa alla critica, sì che assomigliar si possono a bolle di sapone vaghe di tutti i colori dell'iride, finchè non le sciolga, penetrandovi, un vivo raggio di sole, o un minimo tocco non le rompa e distrugga; i concetti all'incontro e i versi del sig. Regaldi resistono potenti all'una e all'altra prova, e n'acquistano anzi più consistenza e valore, simili in certo modo ai fiori del campo, che rendono maggior vaghezza e fragranza poi che li colorisce e riscalda la luce del giorno.

Il Sonno, Mazeppa; la Morte di Carmagnola, la Malinconia, l' Ombra di Jacopo del Carretto e l' Ambizione, sono i poemi compresi in questo volume che dallo stenografo passarono, come si dice, allo stampatore poi che il Regaldi gli ebbe impravvisati [sic], ed in tutti si appalesa la varia e sicura fantasia del Poeta. Ei non si perde già in quel tritume di pensieri accessori e di frasi onde gli altri della sua professione, sogliono, a così dire, formarsi il ponte al soggetto principale, ma tutto ti colorisce a gran tocchi e con certe felici temerità il suo disegno, per modo che più ti scuote, e più ti resta fitto e tenace nella memoria. Nato egli a trattar l'arpa de' Caledoni piuttosto che la lira de' Greci, i suoi canti, o meglio i suoi sentimenti ritraggono alquanto della mesta poesia settentrionale; ma però non manca mai loro la splendida veste italiana. Se non che dopo tutto questo, e dopo tante pubbliche testimonianze, ancor non sappiamo vincere in noi l'opinione, o il dubbio per lo meno, che versi come questi, i quali non cedono per correzione e industria di lavoro ai più meditati, uscir non possano improvvisi mai da qual si sia favorito d'Apollo.

"…"

T.

Notes:

Collected by:
FB